lunedì 30 giugno 2008

Luglio con A. D'Onofrio


A chi ancora non si è liquefatto dal caldo, a chi purtroppo non è ancora in vacanza, agli esiliati dal mare, dalla montagna, dal lago e... si, anche a tutti i beati che invece se ne stanno serenamente spaparanzati in qualche luogo fresco a tranquillo, vorrei segnalare una serie di documentari di A. D'Onofrio. Reduce dal successo di Erotika, eccolo ora su sky tv canale 142, dove per tutto luglio sarà presentata una rassegna sull'ambiente dell'eros italiano. D'Onofrio, con lo stile narrativo e visionario a cui ci ha abituati, ci racconterà storie di piacere, di bigottismo, di trasgressioni e di personaggi particolari dell'italia nostrana. Eccovi la programmazione, anche se, di sicuro, non aiuterà a rinfrescare le nostre stanche membra, anzi...salirà la temperatura:

4 luglio alle 22.30 Ep 3 : Il gioco dello scambio
Un viaggio nel mondo degli scambisti.Tutte le fasi del gioco erotico più desiderato dagli italiani, dal primo contatto fino al momento dell'incontro.

11 luglio alle 22.30 Ep 4 : il kamasutra del disabile
Gabriele Viti ,giovane politico e disabile dalla nascita, ha da tempo intrapreso una battaglia per il riconoscimento dei diritti sessuali dei diversamente abili.

18 luglio alle 22.30 Ep 5 : Mistress "all'italiana
Manuela, in arte Mistress Kelly, è la protagonista del ritratto di una dominatrice all'Italiana.

25 luglio alle 22.30 Ep 6 :Una per tutti
Gang bang a pagamento : orge in cui una sola donna ha rapporti sessuali con più uomini, spesso osservata dal marito o fidanzato.

mercoledì 25 giugno 2008

I luoghi, non comuni, dell'erotismo


E’ di poche settimane fa la notizia di due tizi che sono stati beccati mentre facevano sesso nella Cattedrale di Cesena, giustificando la loro impresa in quanto atei. Atei o non atei, resta il fatto che molti luoghi, proprio per la loro particolare connotazione simbolica per la società, oppure semplicemente pubblici o insoliti, esercitano su di noi un fascino decisamente pruriginoso che ci porta a fantasticare su improbabili trasgressioni a sfondo erotico.

Penso, ad esempio, ad un museo, come luogo dove possa accendersi la scintilla del desiderio, con i suoi spaziosi corridoi che portano da una sala all’altra, alla scoperta dei capolavori dell’umanità. Come se il pericolo di essere visti, fonte di eccitazione trasgressiva, facesse da contrappunto all’occhio che guarda l’opera d’arte, o meglio come se la stessa opera d’arte potesse, in modo fantasioso, rivalersi su di noi, scoprendoci, spogliandoci.

Sfidare l’occhio della gente e quello del luogo in cui stiamo, perché anche i luoghi possono avere occhi e ci guardano. E voi? Che posti trovate eccitanti per fantasticare in chiave di Eros? E Perché proprio quei posti?

venerdì 20 giugno 2008

I Cuori di carne e il corpo trasformato



Dopo l’articolo che conteneva la lettera di Demon Glam (Blue 188), ci riscrive per segnalare un suo blog, che a nostra volta vi segnaliamo con piacere: www.demonglam.splinder.
com.
Vi riproponiamo una parte del tema trattato in cuori di carne (Blue 189), che si allacciava al tema del travestitismo, nelle sue varie sfumature, proposto da Demon Glam il numero precedente. Avrete da dire la vostra? Il corpo che si trasforma di per sé o che viene trasformato, adornato, mutato di sesso... nessuna esperienza in questo senso?

«Abbiamo due anime, spesso, ed entrambe vogliono esistere, esprimersi, abbiamo molti corpi nel nostro, il corpo magro, sotto a quello grasso, il corpo forte e duro sotto a quello morbido e arrendevole, il femminile sotto al maschile, o viceversa.
Cerchiamo tra i nostri corpi quello giusto a ogni nuovo amante, a ogni amore. Se con l’uno siamo in un modo, con l’altro cambiamo, con il terzo viviamo cose che con gli altri non avremmo osato.
Travestirsi e cambiare sesso o sessualità, nei diversi rapporti, è un’estremizzazione di quello che facciamo con i sentimenti. Ci sono i desideri dell’altro, che si rapportano ai nostri e ci trasformano.
Il corpo, che in fondo si comporta sempre da quello che è, con le sue predisposizioni e le sue elasticità, scopre dell’altro. Assaggia sapori mai assaggiati, si piega in posture che pur assomigliandosi sono uniche, insegue ritmi e tempi nuovi.

Ognuno è amato per una sua particolarità, la carne elastica come pasta di pane, il biancore quasi malato della pelle, la molteplicità di nei a pioggia, l’osso sporgente, dove la pelle si assottiglia, la pancetta in cui affondare la faccia, i peli da annusare, la cicatrice da baciare, segno di un possibile passaggio all’interno, segno di fragilità, di umana sopravvivenza al dolore.
Alla nostra natura adattiamo altro, ci vestiamo in costume, per gioco fantastico, per feticismo, per trasformarci. Abiti, costumi, ruoli, tatuaggi, pitture, piercing, tagli, ingessature. Probabilmente dimentico ancora molto altro.
Parlo del nostro rapporto col corpo e con la nostra identità, nella vita e nel sesso, ovviamente.
Perché ci trasformiamo in infermiere o in furry, perché creiamo altre figure sulla superficie della pelle, distogliendo lo sguardo dall’osso, dal muscolo, rarefacendolo in schiuma, in onda in nuvola?
Insoddisfatti? Curiosi, cangianti? Succubi di un’idea? Liberi da una gabbia di carne?
Che fare del nostro corpo e di noi stessi? Adattarci, accettare, osare?»

mercoledì 18 giugno 2008

Il bondage di Araki a Cirié (TO)



Nobuyoshi Araki esporrà a Cirié (Torino), dal 13 giugno al 27 luglio, a Villa Rammert, una selezione del suo quarantennale lavoro. L'esposizione racconterà il giappone tradizionale, le strade e le abitazioni di Tokyo, oltre ai suoi celebri nudi "bondage" e ritratti che hanno fatto di Araki un fotografo scandaloso al limite del pornografico.

Araki deve la sua fama ai reportage sull'industria del sesso giapponese degli anni '80, in particolare raccontò la realtà di Kabukicho, storica zona a luci rosse di Shinjuku, un quartiere di Tokyo. Con all'attivo oltre 350 libri Araki dopo la mostra romana di Palazzo Fontana si propone ora a Cirié, come seconda tappa della rassegna Araki Gold, in provincia di Torino, con oltre 300 fotografie, tra cui molti scatti sul bondage .

venerdì 13 giugno 2008

a volte è soltanto un mondo acquoso

Al di là di un grosso fastidio che ha rovinato la domenica, la piazza, sotto il violento acquazzone, era stata finalmente restituita ai suoi antichi fasti di pietra, e tutto fa pensare che quella fosse la vera piazza, è un’ ipotesi. E tutti chiusi, incanalati sotto i portici veneziani o ingabbiati nei locali al buio, mai così buio alle cinque di sera. Finalmente qualcosa che non si è scelto, qualcosa che se ne fotte e se ne ride della beata libertà civile, tutti dentro, ammassati, schiamazzanti maiali fradici della stessa sozzura che poco prima avevamo vomitato nell’aria. In queste situazioni d’emergenza l’odore del sesso si mescola con l’elettricità nell’aria, d’altra parte siamo bestie e abbiamo bisogno di calore, di mescolarci, di avvinghiarci, per paura che l’acqua ci trascini via. In fin dei conti non c’è nulla di più eccitante dell’incombente, di ciò che sta avvenendo, così, se prude il cazzo, questo va preso come un segno profetico. E poi, un’erezione nata sotto l’auspicio del “già e non ancora” ha di sicuro un futuro lontano che ci oltrepasserà.


Ho confuso le magliette bagnate delle ragazzine con le etichette dei vini in vetrina, stavo per chiedere una D. & G. con capezzolo perforante, fradicio, bagnato, umido, acquoso (acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, ho bisogno di qualcosa di grosso che mi esca dalla bocca, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, qualcosa che mi attraversi tutto, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, come fai ad amare l’apprendistato d’incoscienza? acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, fottimi, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, ho un carisma circolare, dal buco del culo fin dentro all’uretra ci sono solo io, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, forse dovresti solo noleggiarmi, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso), ma per fortuna sono riuscito a riprendermi in tempo e a sterzare vigorosamente verso un Felluga del 2003, senza capezzolo perforante.


Ho bevuto un secondo Felluga guardando i capezzoli che entravano nel bar, comparandoli tra loro, editandoli, bagnandoli nel vino, un po’ come quando si inzuppano i crostini o dei grossi grissini. E mi sarebbe piaciuto dire: “buonasera, come va? Dottor Livingstone, i suppose?”, al capezzolo bagnato, umido, acquoso (acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, per tre euro cedo tutto, per due me lo riprendo, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, pignorami in ogni caso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso).

Poi, al secondo bar della via crucis enoica, un Bonarda, uno, alla volta, e, mentre dal portico del bar, riparati dal diluvio in corso, guardavamo un aereo lontano che girava in tondo, come un disegno che alimentava eroticamente le nostre più funeste ipotesi (o fantasie?), avvenne un incidente, un frontale discreto. -“Cosa è successo?”- chiese la padrona del bar e noi -“ma nulla, stavamo guardando un aereo che forse stava precipitando mentre sotto di noi (sotto? Si sotto? Sulla strada, sotto qualsiasi “noi” possibile nulla ci avrebbe realmente toccato) due auto si sono scontrate”-. E allora sono arrivati vigili, carri attrezzi, ambulanza, cose da poco però, l’autista di una delle due auto coinvolte era tutto bagnato, umido, acquoso (acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, se vengo ora poi mi metto a dormire, lo sai, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, resisti nel momento della profezia e saremo eterni, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, acquoso, quanto dista? acquoso, acquoso, acquoso) e gente in strada, bagnata, umida, acquosa (acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, che ore sono? acquosa, acquosa, acquosa, acquosa, acquosa). Anche Dostoevskij si eccitava a queste cose, lo so, l’ha scritto. La macchina distrutta e sollevata dal camion dell’ACI stuzzicò i nostri sessi e guardandoci l’un l’altro, maschi e femmine, scoprivamo l’amore universale. Poi iniziò la partita Milan – Juventus, doveva accadere prima o poi, ma questo era scritto.

mercoledì 11 giugno 2008

Ululì Ululà...Ulula




Intanto un saluto e un ringraziamento doveroso ai primi visitatori del nuovo blog di Blue, a win, in particolare, vorremmo dire che le sorprese sul bondage e sul bdsm non sono certo finite e che è in cantiere una prossima puntata su questi temi.

I disegni che vedete invece sono di Giovanni Romanini, autore di spicco del fumetto italiano, collaboratore e amico del grande Magnus, Romanini, nella sua quarantennale esperienza, ha spaziato da Kriminal ai tascabili erotici, dalla Disney a Martin Mystère e tanti altri. Le immagini qui postate sono illustrazione recenti ispirate a "Ulula" fumetto erotico dalle venature horror, del quale Romanini ha curato anche i testi.

venerdì 6 giugno 2008

Piove, governo ladro!


Piove da giorni, provate ad immaginarvi una situazione fantascientifica, come quei film dove prevale sempre la penombra, dove pare non venga mai giorno, e le navicelle spaziali si muovono nella notte illuminata artificialmente, per spostarsi da casa al bar o da casa a casa o da un dove per un qualsiasi altro dove, provate a sostituire questa darkside del tempo con la pioggia.

Immaginate un futuro dove piove sempre, sempre, una terra che ha come sua principale caratteristica la pioggia permanente, magari riutilizzata come forma di energia, per equilibrare il suo potenziale distruttivo, insomma, è fantascienza, ma se Pegaso esiste esisterà anche questo mondo fatto di pioggia e di cielo plumbeo che ammorba le città. Cambierebbe tutto, cambierebbero le cose, le forme, i colori, gli odori, immaginate di avvicinarvi ad un corpo, dritto contro il muro, sotto una sorta di grondaia (poco futuristico direte voi? Però molto naif), per ripararsi dalla pioggia e voi li, con lo stesso scopo.

Poi, per un motivo del tutto intrinseco alla vostra natura, cominciate a desiderare quel corpo e ad annusarlo, vederlo, staccarlo dalle grigie tonalità che vi circondano, che però in un certo senso ve lo presentano in un modo unico. Chiusi, all’aperto, in un metro lineare di grondaia che pende sopra di voi, voi due e la pioggia che quasi comincia a non appartenervi più, ma vi obbliga a stare li, vicini, vi obbliga a desiderarvi.

mercoledì 4 giugno 2008

Ora ci siamo

Ebbene si, l'avevamo promesso e finalmente possiamo dire di esserci, il blog di Blue s'inaugura con l'estate alla porta (letteralmente alla porta, nel senso che sembra non voler ancora entrare). Da oggi cercheremo di essere puntuali...come le bollette del gas, ma con maggiore frequenza. Intanto vi ricordiamo i contenuti del numero di Blue in edicola da giorni.



BLUE 189 - Sommario

Articoli

I sensi dell’Africa
intervista ad Albert Russo
di Antonio Veneziani
L’amante di mio padre
novel di Albert Russo
Pornografia magica
intervista ad Alan Moore e Melinda Gebbie
di smoky man e Antonio Solinas
Dettagli del desiderio
portfolio di Giovanni Romanini
a cura di Andrea Leggeri
I labirinti della parola
la letteratura e il cinema di Alain Robbe-Grillet
di Diego Coniglio
Cronache Marziane: Wasteland
de l’Olandese Volante
Feetback
portfolio di Fabio Lombrici
a cura di Laura Scarpa


Fumetti

Candide
di Makkox
Beba: Lady Brown (4° ep.)
di Roberto Baldazzini
O
di MAXRTX
Cicca Dum-Dum: zia e nipote (20° ep.)
di Carlos Trillo e Jordi Bernet
Agatha Moon: Whip Test
di Fabrizio Pasini
Freddo
di Mariano de Biase
Caribe
di Juan Álvarez e Jorge G.
Ex Files
di Amalia Caratozzolo

Rubriche

La posta
dialogo con i lettori
Cuori di carne
di Laura Scarpa
Blue Avances
a cura di Alessio Trabacchini
Pornologia
di Michele Capozzi
Erotic Vintage
di Luciano Spadanuda
Insano testo
a cura di Diego Coniglio
Blue Flesh
di Andrea Leggeri
Happy Feet
di Misia
Il nuovo Kamasutra
de l’Oscenografo